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ARGENTO
L’argento è il metallo più bianco e brillante esistente. Ottimo conduttore di elettricità e sensibile alla luce, è molto usato nell'industria elettrica e fotografica. Per le sue caratteristiche di alta atossicità, inoltre, viene impiegato in medicina per gli strumenti chirurgici e gli inserti ortopedici. La sua neutralità ha consigliato i sommelliers a sceglierlo per il loro"taste-vin", in cui versano il vino di cui intendono valutare sapore e colore. L'argento, inoltre, è molto gradevole al tatto e il suo biancore non è mai freddo. In condizioni normali è inalterabile, ma al contatto con l'acido solfidrico presente nell'aria si ossida, per cui, in zone con atmosfera inquinata o salmastra, tende ad assumere riflessi gialli, bluastri, ed infine neri, eliminabili però con molta facilità. Le sue caratteristiche chimiche sono: simbolo AG; peso specifico: 10,5; punto di fusione: 961°; punto d'ebollizione: 1955°; durezza: 2,5 - 3.
L'argento è un metallo molto malleabile che può essere laminato fino alla trasparenza. il che gli ha sempre consentito d'adattarsi ad ogni esigenza dell'uomo.
L'argento puro è allo stato naturale molto raro; generalmente si trova in combinazione con il piombo, da cui viene separato con il metodo della coppellazione, tecnica già conosciuta in Medio Oriente nel VII millennio a.C. L'argento puro ricavato da questo procedimento si chiama coppella e ha forma di granuli. I più importanti giacimenti si trovano in Canada, U.S.A.,
Russia, Perù e Messico; in Italia ci sono piccoli giacimenti in Sardegna.
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ARGENTERIA: ARTE ANTICA
L’argento, per poter essere lavorato, viene unito in lega con il rame, in percentuali variabili fissate per legge, che determinano il titolo della lega. Da tale fusione si ottiene il lingotto che, pressato tra i rulli del laminatoio, viene trasformato in lastre di vario spessore, anche di ampia superficie. Nella produzione del vasellame la lastra viene tagliata in pezzi di grandezza desiderata e quindi lavorata direttamente a martello, specie per piatti e vassoi; oppure al tornio per ottenere vasi, zuccheriere e contenitori vari; o ancora a stampo, con forme in acciaio, per posateria e altri oggetti. Quando l'oggetto ha assunto forma desiderata, si passa allo sbalzo e al cesello, tecniche antiche conosciute già dai Sumeri. Lo sbalzo praticato sul rovescio, ossia sulla parte interna, per ottenere motivi ornamentali in rilievo sul lato in vista, battendo con il martello e con i ferri sulla lastra. che poggiata su un fondo malleabile di pece.
La cesellatura serve per precisare meglio i contorni, gli spigoli e a definire il modellato ottenuto con lo sbalzo, mediante piccoli scalpelli di acciaio chiamati appunto "ceselli". I ferri da cesello sono numerosissimi ed ogni cesellatore prepara personalmente i propri.
L'incisione è ottenuta con una punta di acciaio tagliente, chiamata bulino, che con la pressione della mano forma linee di diverso spessore, asportando minuscoli trucioli dalla superficie e creando effetti chiaroscurali mediante un tratteggio più o meno fitto. L'ultima fase è quella della montatura che unisce i vari pezzi mediante saldatura. Tolte le tracce della saldatura e dell'ossidazione causata dal calore della fiamma, sempre presente in queste fasi di lavorazione, l'oggetto passa alla pomiciatura, lavorazione durante la quale si eliminano, tramite pietra pomice, i segni lasciati dai colpi di martello; e quindi alla pulimentatura, fase in cui spazzole rotanti tolgono residue imperfezioni e lucidano la superficie.
L'oggetto a questo punto viene immerso in un bagno galvanico, che lo ricopre di uno strato di argento puro o d’oro, e infine viene sottoposto ad un'ultima lucidatura, assumendo il suo aspetto lunare e brillante. Per la realizzazione di scatole ed altri oggetti d'arredamento simili, il processo di lavorazione inizia invece con il montaggio del pezzo, che viene costruito saldando insieme le varie parti e solo in seguito viene lavorato con le varie tecniche di abbellimento, quali l'incisione, a mano o a guilloché, la smaltatura a fuoco, L'applicazione di pietre preziose, semipreziose o dure, l'aggiunta di miniature ed altre numerosissime varianti di maggiore o minore pregio. Gli oggetti in fusione, che possono essere fine a sé stessi oppure componenti d'ornamento di altri pezzi, si ottengono colando il metallo fuso in appositi cilindri di materiale refrattario, al cui interno viene imprigionato il modello di cera. L'argento liquido, a circa 1000" di calore, scioglie la cera e ne occupa il posto, consentendo d'ottenere un oggetto d'argento identico al modello.
TITOLI E MARCHI
La legge non permette che possa essere definito e venduto come d'argento un prodotto di lega inferiore a 800 millesimi (legge 30.1.68 n. 46).
I titoli legali sono:
800
800 parti di argento puro
200 parti di rame
835
835 parti di argento puro
165 parti di rame
925
925 parti di argento puro
75 parti di rame
MARCHI DI IDENTIFICAZIONE
L'argento non può essere lavorato o venduto senza una speciale licenza rilasciata dallo Stato italiano, che impone di apporre su ogni prodotto il marchio di identificazione del fabbricante recante in sequenza una stella a cinque punte, il numero di matricola della ditta e la sigla della provincia.
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